Approfitto di una delle promozioni che Ryanair propone per Sofia, Capitale della Bulgaria che da diversi anni mi incuriosiva, oltretutto è una tratta che la compagnia aerea irlandese ha aperto da fine Ottobre 2016.
Parto da Malpensa alle ore 12.50 ed atterro a Sofia alle ore 15.45 ora locale, in quanto il fuso orario è 1 ora avanti rispetto l’Italia. L’aeroporto è connesso con la linea 2 della metropolitana, il prezzo del biglietto della metro è 1.60 Lev (circa €0,80). Le linee metropolitane di Sofia sono la 1 (Sofia Business Park<->Slivnitsa) e 2 (Sofia Airport<->Obelya + Vitosha<->Obelya), vi è in costruzione la linea 3.
Ho soggiornato presso il Diter Hotel, struttura 3 stelle situata in zona centrale ma tranquilla della città e facilmente raggiungibile in circa 30 minuti con la metropolitana dall’aeroporto. L’albergo è strategicamente posizionato tra le fermate della metropolitana Stadium ed NDK, inoltre è a poche centinaia di metri dalla Vitosha boulevard. Lo staff è molto cordiale e disponibile alle esigenze del cliente, la colazione è di tipo continentale con vasta scelta. La camera, se pur di piccole dimensioni, era pulita, gradevole e confortevole con bagno ampio.
Il centro città è comodamente visitabile a piedi e la lunga via commerciale e area pedonale Vitosha Boulevard, ricca di negozi, bar, ristoranti e finisce in uno dei parchi più belli della città, il Yuzhen Park, al cui interno non si può non notare uno dei monumenti più brutti mai visti, anche a detta della popolazione locale. Si tratta dell’incompiuto Monumento “1300 anni di Bulgaria”, oggi ricoperto di graffiti, eretto in occasione della ricorrenza del 1981, un monumento poco riuscito che però ha il pregio di mostrare un altra faccia della città, ancora in parte legata al passato real-socialista. In fondo al parco si trova il Palazzo Nazionale della Cultura (NDK), un edificio enorme e multifunzionale che ospita esposizioni d’arte, festival cinematografici e concerti. E’ costituito da otto piani dove si trovano 13 sale adibite a spazi espositivi e diversi ristoranti. Ciascuna sala è decorata con affreschi, mosaici e sculture, gran parte dei quali sono dedicati a personaggi ed eventi che hanno fatto la storia della Nazione.
Nel salone centrale, in grado di ospitare più di 3500 spettatori, si esibiscono cantanti e gruppi musicali provenienti da ogni parte del Mondo. In passato, qui hanno cantato anche Andrea Bocelli, Bob Dylan, James Brown e i Toto.
Ripercorrendo la Vitosha Boulevard in direzione di Serdika, si trova il Palazzo di Giustizia, da qui ogni giorno alle 11 e alle 18 dei giovani ragazzi, con il patrocinio della municipalità, organizzano un tour gratuito a piedi per il centro storico, ad ogni punto di interesse vengono fornite spiegazioni in inglese, al termine del tour è consigliato lasciare una mancia.
Il primo luogo che si incontra è Sveta Nedelya Cathedral (1933), costruita alla fine del XIX secolo, questa chiesa è il diretto successore di numerose piccole chiese di epoca medievale. Nel 1925 è stato in gran parte distrutta in un attentato bomba in cui più di 200 persone sono state uccise, anche se la vittima designata è stata risparmiata. L’aspetto attuale risale alla ristrutturazione degli anni ’30. Al suo interno si trovano iconostasi in legno scolpito ben conservate risalenti al 1865, gli affreschi sono di epoca moderna, risalgono infatti al 1976. Al suo interno sono conservati anche i resti del Re Serbo Stefan Milutin.
Poco distante vi è la Sinagoga Centrale di Sofia (1905) costruita in uno stile ispano-moresco con elementi di Art Nouveau e tra le più grandi d’Europa. Nelle sue vicinanze, l’unica Moschea Musulmana del periodo Ottomano, la Moschea Basi Bania (1556).
Posta di fronte ad essa vi si trova il Tsentralni Hali (1911), il mercato coperto magnifico nel suo stile neo-rinascimentale, con anche elementi di architettura neo-barocca. La facciata è nota per lo stemma di Sofia posto sopra l’ingresso principale e la famosa torre dell’orologio con tre quadranti in cima all’edificio. Oggi il Mercato Centrale di Sofia offre bancarelle alimentari e negozi, abbigliamento, accessori e gioiellerie, ecc.
Proprio dietro la moschea, posta di fronte ad un piccolo giardino pubblico, vi è il Central Mineral Bath (1913), l’edificio ha elementi tipicamente bizantini e fino al 1986 ospitava le terme municipali della città, dopo qualche anno di abbandono è stato ristrutturato e ora è sede del Museo Storico di Sofia.
Poco più avanti si raggiungono gli scavi archeologici riemersi durante la costruzione della linea metropolitana della stazione Serdika, dove si trova anche la Chiesa di Santa Petka (XVI sec), una chiesetta medievale ortodossa. Si tratta di un piccolo edificio in mattoni e pietra a una navata, presenta una volta semi-cilindrica, una abside emisferica e una cripta, scoperta durante gli scavi dopo la seconda guerra mondiale. Al suo interno sono presenti pitture murali dal XIV secolo raffiguranti scene bibliche. Secondo una teoria, l’eroe nazionale bulgaro Vasil Levski è sepolto nella chiesa.
Poco distante è possibile visitare anche altri resti dell’antica città di Serdika, ricchi di colonnati e pavimentazione a mosaico.
Nel piazzale è impossibile non vedere la statua di Santa Sofia (2001), monumento simbolo della Capitale bulgara, opera dedicata alla Santa protettrice della città che ha rimpiazzato la vecchia statua che raffigurava Vladimir Lenin. Collocata sopra a un piedistallo alto 16 metri, la statua in bronzo e rame è alta circa 8 metri, è impreziosita da alcuni dettagli, aspetti simbolici quali la corona che indossa, l’alloro nella mano destra ed un gufo sul braccio sinistro che indicano il potere, la fama e la saggezza.
Dal grande piazzale di Serdika inizia anche il Largo, un complesso architettonico di tre edifici del Classicismo Socialista, composto dall’ex House Party nel centro e due edifici laterali, sulla sinistra lo TZUM, un centro commerciale molto elegante, e nel lato opposto il Consiglio dei Ministri della Bulgaria, l’Ufficio del Presidente, il Sofia Hotel Balkan e il Ministero della Pubblica Istruzione.
Proprio alle spalle del Sofia Hotel Balkan, si trova la Presidency, il Palazzo del Presidente della Repubblica Bulgara, costruito a metà degli anni ’50 come parte del complesso il “Largo”, davanti all’ingresso del Palazzo vi sono le guardie d’onore a piantonare. Le guardie cambiano allo scoccare di ogni ora, ma la cerimonia completa è il primo Mercoledì di ogni mese alle 12:00 quando si può assistere al cambio ufficiale della guardia con musica e urla brandendo l’arma.
All’interno del cortile del Palazzo Presidenziale, si trova la Rotunda of St. George (IV sec.), una affascinante chiesa dalla forma rotonda in mattoni rossi. Si tratta dell’edificio più antico conservato di Sofia e al suo interno si possono vedere tre strati di affreschi, il più antico dei quali risale al X secolo.
Posto di fronte al Palazzo della Presidenza si trova il Museo Archeologico, il museo più antico della Bulgaria, ospitato dal 1899 nell’ex Bujuk (Big) Moschea (1494). La sua collezione comprende tesori, monete e monumenti preistorici, punti salienti sono il tesoro di Valchitran (IV sec. a.C.) e il pavimento in mosaico originale dalla Chiesa di Santa Sofia.
Come un cuneo che divide due strade del Largo, si erge il Former Communist Party House (1953), che fino all’estate 1990 era la sede del Comitato Centrale del Partito Comunista. La stella rossa, il simbolo storico che identifica il partito, che si trovava in cima all’edificio è stata rimossa dopo il crollo del Partito Comunista. Oggi l’edificio è utilizzato principalmente come uffici governativi.
Tornando sullo stradone principale, sulla sinistra di Alexander I Square vi è la National Art Gallery che occupa lo storico Palazzo Reale. Il museo è stato istituito nel 1934 e si è trasferito al palazzo nel 1946, dopo l’abolizione della monarchia. La National Art Gallery raccoglie oltre 50.000 pezzi di arte bulgara.
Camminando per la Tsar Osvoboditel si può già intravedere la bella cupola d’oro a cipolla della St. Nicholas the Miracle-Maker (1914), più conosciuta come Russian Church. Questo straordinario edificio bianco e verde è stato progettato da un architetto russo e costruito da operai russi in stile “revival russo”, copiando lo stile di chiese russe del XVI secolo.
Il tetto della chiesa è realizzato da maioliche verdi e caratterizzato da cinque piccole cupole d’oro più la cupola centrale alta circa 20 metri. Il suo interno è modesto, con affreschi dipinti nello stile della scuola iconica di Novgorod.
La parte più popolare della chiesa è la sua cripta, dove si trova la tomba del primo vescovo Serafin, morto nel 1950 e anche se non fu mai canonizzato, è venerato come un Santo.
Da qui si raggiunge facilmente l’Old Flea Market, un mercato delle pulci informale rivolto direttamente ai turisti che visitano la cattedrale. Si possono trovare un sacco di beni di antiquariato come vecchie macchine fotografiche, monete e medaglie, bambole russe laccate, cimeli comunisti (talvolta di dubbia autenticità) e altro ancora. I prezzi variano e dipendono dal parere del commerciante verso il potenziale cliente, è possibile contrattare il prezzo, ma in molti casi direi che è essenziale.
Posto sul lato opposto del vialone, prima di giungere alla Cattedrale, si può visitare la Church of St. Sophia (VI sec.), la chiesa primitiva bizantina di Santa Sofia è stata costruita sul luogo di un antico teatro romano e diverse chiese precedenti, si tratta della seconda chiesa più antica della Capitale. Nel XVI secolo, durante il dominio ottomano, la chiesa fu trasformata in moschea: gli affreschi originali del XII secolo vennero distrutti e furono aggiunti i minareti, uno dei quali fu distrutto a seguito di due terremoti nel XIX secolo e la moschea fu abbandonata. Solo dopo il 1900 vennero avviati i lavori di restauro. L’edificio attuale ha una base a croce, il pavimento della chiesa è coperto da un complesso ornamentale di mosaici a tema di flora e fauna. La chiesa si trova al centro di un’antica necropoli, nel corso degli anni sono rinvenute numerose tombe alcune delle quali sono affrescate.
Finalmente si giunge all’Alexander Nevsky Cathedral (1882), la maestosa cattedrale costruita in memoria degli oltre 200.000 soldati russi, ucraini, bielorussi e bulgari, che sono morti nella guerra russo-turca. Costruita in stile neo-bizantino, è alta 45 metri, il tetto è caratterizzato da una grossa cupola dorata. La Cattedrale è dotata di un campanile alto poco più di 50 metri che contiene 12 campane. Il suo interno è in stile Italiano, decorato con alabastro e molti altri materiali pregiati, a sinistra dell’altare vi è la reliquia di un pezzo di costola di Alexander Nevsky. Si tratta della seconda Cattedrale più grande dei Balcani, viene infatti preceduta dal Tempio di San Sava a Belgrado.
Nelle immediate vicinanze della Cattedrale, troviamo la National Academy of Art, che fino ad oggi è ancora considerata la più prestigiosa istituzione bulgara per la formazione di artisti professionisti nel campo delle arti, il design, la conservazione e il restauro e la storia e la teoria di applicare arte.
Poco più distante vi è la National Assembly of Bulgaria (1879), il Parlamento unicamerale e il corpo legislativo della Repubblica di Bulgaria. L’Assemblea Nazionale è composta da 240 membri eletti per un mandato di 4 anni, tra le molteplici funzioni, è responsabile della promulgazione delle leggi, l’approvazione del bilancio, la programmazione delle elezioni presidenziali, la selezione e la revoca del Primo Ministro e altri Ministri. Oltre all’ordinaria Assemblea Nazionale, può essere convocata una Grande Assemblea Nazionale composta da 400 deputati, viene convocata per questioni di competenza speciale, come ad esempio l’adozione di una nuova Costituzione, la modifica di articoli della Costituzione, ecc.
In zona si trova anche la Sofia University “St. Kliment Ohridski” (1924), il più antico Istituto Univerisitario in Bulgaria.
Nel complesso la città mi ha positivamente stupito nella sua bellezza, anche le persone con le quali ho avuto a che fare sono sempre state cordiali e gentili, l’unico vero problema sono le scritte in cirillico soprattutto se si vogliono prendere treno o bus. Il mio rammarico è quello di non essere riuscito a visitare la chiesa di Bojiana, il Monastero di Rila e la cittadina di Plovdiv ma ciò vorrà dire che dovrò tornarci.