Ponte del 25 Aprile, decidiamo di visitare la vicina Slovenia organizzandoci un piccolo itinerario che toccherà, oltre la Capitale Lubiana, anche luoghi molto conosciuti e qualche punto d’interesse che invece ci stupirà.
Partiamo dalla Stazione Centrale di Milano con il Frecciarossa Trenitalia diretto a Trieste delle ore 10:15 e arrivo previsto per le 14:25.
Giunti nel Capoluogo della Regione Friuli Venezia Giulia, abbiamo giusto un paio d’ore per girare la città prima di prendere il bus Flixbus alle 16:30 che ci porterà nella Capitale slovena per le 18:00 con fermata presso la stazione ferroviaria.
Arrivati a Lubiana ci dirigiamo nella struttura prescelta per effettuare le pratiche di check-in e depositare i bagagli in modo da poter vedere un po’ la Capitale slovena.
La struttura è Viva Rooms, si tratta di una pensione 2 stelle a pochi minuti a piedi dai 3 ponti sul fiume Ljubijanika. Purtroppo per una incomprensione, ci è stata fornita una camera matrimoniale, le ragazze della reception sono state molto gentili ed hanno esaudito le richieste fatte (cambio camera).
Le foto presenti sul sito di prenotazione infatti sono un po’ ingannevoli in quanto sembrava che la camera avesse 2 letti separati, in realtà era un letto matrimoniale con 2 coperte.
La prima camera assegnata (n°5 – Joy) ha 3 gradini oltre a quello presente in bagno, il ché non è molto sicuro. All’interno il minimo indispensabile, se così si può dire, l’armadio era praticamente attaccato ad una delle parti del letto, quindi oltre che rischiare di farsi del male, era piuttosto scomodo. Capitolo bagno, una delle porte della doccia rimaneva quasi in mano e non sono presenti prodotti da bagno a disposizione degli ospiti se non il sapone!
La camera che poi ci hanno dato in sostituzione (n°2 – Love) presentava alcune macchie di muffa sulle pareti.
In entrambe le camere le finestre non avevano doppi vetri, pertanto non insonorizzavano il caos proveniente dalla strada.
Le camere non disponevano di TV ma c’era il Wi-fi con connessione piuttosto debole.
Il soggiorno pertanto è consigliato solo come pernottamento per periodi brevi, l’unica nota positiva è la posizione della struttura, comoda per il centro storico della città.
Poco lontano, in una traversa della strada dell’albergo, c’è il punto Hertz dove ritiriamo l’auto a noleggio che useremo nella vacanza per le escursioni in programma, la riconsegneremo poi direttamente a Trieste con un sovrapprezzo.
Giro per i laghi sloveni
Prima escursione, ci dirigiamo al Lago di Bled.
Il Lago di Bled, è probabilmente tra i posti più famosi ed immortalati nelle cartoline e brochure che riguardano la Slovenia.
Nel luogo del lago attuale si trovava in passato una conca tettonica successivamente scolpita dal ghiacciaio di Bohinj. L’attrito sulla superficie della roccia generato dal ghiacciaio è durato così a lungo da farne rimanere quello che oggi chiamiamo isola. Lo scioglimento dei ghiacciai ha riempito la conca d’acqua, creando il Lago di Bled, lungo poco più di 2 Km e largo 1,30 Km, ha una profondità massima di circa 30 metri.
Un sentiero lungo 6 Km intorno al lago è ideale per una passeggiata oppure un giro in bici, una sosta su una delle panchine, permette di godere la vista sul lago con l’isola e i monti circostanti.
È possibile raggiungere l’isola e navigare il lago in modi diversi, uno di questi è la “Pletna“, l’imbarcazione tradizionale e nota solamente a Bled, originaria della fine del XVI secolo.
Il simbolo più riconoscibile dell’isola è la Chiesa di S. Maria Assunta (XV sec.) con una storia lunga e varia. Al di là della vegetazione rigogliosa, però, si nascondono tantissimi altri edifici, come il campanile e un piccolo edificio chiamato Eremitaggio.
Nel 1465 fu costruita sull’isola una chiesa gotica a navata singola, la cui particolarità era un campanile staccato alto 52 metri, costruito di pietra bucata denominata “grano saraceno”. La chiesa fu riedificata in stile barocco nel XVII secolo. Sull’isola fu costruita anche la cappella della Madonna e la famosa scalinata di 99 scalini. Tutt’ora la tradizione locale vuole che per i matrimoni nella chiesetta sull’isola lo sposo porti in braccio la sposa per tutti i 99 scalini.
Oltre all’isola di Bled, vi è il castello, che arroccato sul monte, domina dall’alto la zona circostante. Si tratta di uno dei più antichi castelli medievali sloveni, caratterizzato da mura romaniche, torri e bastioni.
Il castello di Bled (struttura attuale XVII sec.), dai suoi cortili, regala bellissime vedute sul lago, sull’isola e sulle vette alpine dei dintorni (Alpi Giulie e Caravanche).
Gli edifici del castello si trovano attorno a due cortili su due livelli differenti, gli edifici nel cortile inferiore ospitano la tipografia (nella quale scoprire i segreti della stampa manuale), la sala memoriale, la Galleria della Torre e un piccolo negozio di apicoltura, nel cortile intermedio si trova invece la cantina.
Gli edifici più interessanti nel cortile superiore sono la Cappella (XVI sec.), decorata da affreschi del 1700, ed il museo che racconta la storia della zona di Bled dall’età del Bronzo ai giorni nostri.
Nel cortile superiore vi si trovano anche la Fucina e un ristorante. (Ingresso: € 11)
Dopo l’escursione giunge l’ora di pranzo e su consiglio del mio fisioterapista, andiamo alla Trattoria Batist (Gostilna Batišt) situata a pochi chilometri da Bled.
Il posto è situato lungo una tranquilla strada di campagna, il locale ha tavoli sia interni che esterni e si gode del panorama dei vicini monti.
Tra l’ampia scelta dei piatti, noi abbiamo preso il “Piatto Batista” (2 persone) che consiste in un piattone con riso, patatine fritte, verdure, 2 braciole di maiale, 4 cotolette (2 per tipo) e 2 hamburger.
Molta sostanza senza dubbio, ma il cibo è di ottima qualità, in un contesto tranquillo e rustico, dove i prodotti sono letteralmente a “Km zero”.
Si segnala anche la cottura perfetta delle carni e il buonissimo prezzo, in aggiunta all’ospitalità e cordialità dei proprietari che parlano anche Italiano.
La struttura offre anche camere, quindi è anche possibile soggiornare qualche giorno.
Dopo pranzo visitiamo il Lago di Bohinj (lungo più di 4 Km, largo 1 Km e con profondità di 45 metri), è il lago più esteso della Slovenia. E’ circondato da montagne che raggiungono i 2000 metri di altezza, uno specchio d’acqua aspro e selvaggio.
Ribĉev Laz, è il centro urbano più frequentato del lago, qui, oltre ad avere uno splendido scorcio del lago e della catena montuosa, vi è la Chiesa di San Giovanni Battista (XIII sec.).
La chiesa di San Giovanni è un esempio gotico la cui facciata è decorata con un dipinto di San Cristoforo, il campanile barocco è del XVII secolo. All’interno della chiesa vi sono magnifici affreschi medievali. Tra Ribĉev Laz e Ukanc, sorge la Chiesa dello Spirito Santo (XVI sec.).
Sopra Ukanc, antico paese di pastori ricco di sentieri, si può ammirare lo spettacolo naturale della Cascata Savica.
La cascata è raggiungibile percorrendo un sentiero di circa 2 Km al cui termine si raggiunge il punto dove il fiume Savica sgorga dalla roccia per poi fare un salto di circa 60 metri. (Ingresso: € 3)
La parte visibile della Cascata Savica riceve le sue acque da un’ampia area carsica, dal lago Črno Jezero situato 500 metri più in alto.
Ritornando verso Lubiana, ci fermiamo a Kranj, quarta città per grandezza ed industrializzazione slovena, con un centro storico molto attraente al cuneo di due fiumi. Il centro storico è un piccolo borgo di edifici tardogotici, uno dei vanti della città è senza dubbio la Parrocchiale di San Canziano (Cerkev Sv Kancijan), definita come più bell’esempio di chiesa gotica in Slovenia.
Lubiana
Giornata dedicata a scoprire la Capitale del Paese, ci dirigiamo verso il Castello di Lubiana, che sorge sopra un colle e domina dall’alto l’intera città. (Ingresso: € 7,50)
E’ stato integralmente ricostruito nel 1960 in stile medievale su preesistenti fortificazioni.
La Torre panoramica, raggiungibile attraverso una scala a chiocciola, offre le più belle viste di Lubiana e dei suoi dintorni, sorge al posto dell’ex Torre dei pifferi, demolita nel 1813 dopo l’occupazione francese. In seguito venne costruita una torre d’avvistamento nella quale viveva una guardia. Scendendo la scala si raggiunge la Cappella di San Giorgio.
Oggi il complesso del Castello raccoglie 3 musei (Museo delle Marionette; Museo Castello Virtuale; Storia Slovena) e 2 ristoranti raffinati.
Da visitare anche il Penitenziario, con l’architettura autentica, le attrezzature, le condizioni e l’ologramma di un prigioniero. Le celle hanno ospitato anche alcuni noti personaggi sloveni.
Il Castello di Lubiana, oltre che raggiungibile a piedi, è possibile raggiungerlo attraverso la funicolare panoramica, il cui percorso si snoda a ridosso delle mura medievali.
Giunge ora di pranzo e scegliamo Čevabdžinica Sarajevo ’84, autentica cucina balcanica.
Il locale si trova in un semi interrato in una via traversa di Slovenska cesta.
Abbiamo scelto il “Pol Pol“, un piatto con salsiccia e pane bosniaco con 5 Ćevapčići (polpette allungate base di carne trita, variamente speziata) e a fine pasto uno dei dolci più buoni e famosi dei Balcani, la Baklava.
Il locale è molto particolare e ripercorre la storia delle Olimpiadi del 1984 ospitate proprio a Sarajevo, con cimeli, oggetti e pagine di giornali che ripercorrono la storia di quel momento, una città socialista che ospita le Olimpiadi capitaliste, uno spazio in cui si fondono due mondi.
Cibo ottimo, prezzo onesto e staff molto cordiale.
Idrija e Castello Predjama
Lasciamo la capitale slovena, proseguendo il nostro itinerario in direzione sud-ovest, facendo tappa per una notte presso Bed and Breakfast Špelca, situato in un piccolo paese in campagna a circa 20 Km dalle Grotte di Postumia.
La struttura è interamente a gestione famigliare, ottima accoglienza fin dal primo momento. Abbiamo potuto anche fare pranzo, cena e colazione nell’osteria della struttura, tutti prodotti a Km 0 in quanto è una fattoria, quindi i prodotti vegetali e di carne sono tutti locali. Il cibo buonissimo, di qualità e ad ottimo prezzo. La camera se pur di dimensione modesta è molto accogliente e pulitissima. La famiglia che gestisce il B&B e l’osteria, parla italiano e sono oltre che cordiali e gentili, molto ospitali.
Raggiungiamo il Castello di Predjama, optando per il biglietto cumulativo con le Grotte di Postumia che visiteremo il giorno successivo (al prezzo di circa € 36).
La vista del Castello “incastonato” sul versante della montagna è mozzafiato, dando un aspetto inespugnabile alla struttura, per certi aspetti gli dà un aspetto anche un po’ “misterioso”, non mancano infatti diverse leggende attorno ad esso.
Il Castello è un intreccio di elementi naturali ed artificiali, dell’opera dell’uomo e della creatività della natura che formano un gioiello di furbizia medievale. Il Castello di grotta più grande al mondo, iscritto nel libro dei Guinness dei primati, racconta in modo suggestivo la storia di un’epoca in cui la comodità doveva dar spazio alla sicurezza e dove il tintinnio delle armi spesso sostituiva le canzoni dei trovatori. E’ così particolare ed unico nel suo genere da essere inserito tra i 10 castelli più affascinanti al mondo.
Dal castello ci spostiamo verso Idrija, nota per la seconda miniera di mercurio più grande al mondo, i meravigliosi Merletti di Idrija e per l’eccellente gastronomia.
La scuola del merletto di Idrija, aperta nel 1876, è la più antica al mondo che opera ininterrottamente.
La cittadina è molto carina, ben curata e pulita, da visitare poco fuori il centro cittadino il Castello Gewerkenegg (XVI sec.), situato sulla collina che sovrasta il nucleo cittadino.
Non ebbe mai funzioni feudali, bensì servì particolarmente alle necessità della miniera, oggi ospita il Museo civico, dove è possibile visitare la mostra che racconta la storia lunga mezzo millennio della miniera, della città e la ricca raccolta geologica.
A Idija vi ha sede la seconda miniera di mercurio più grande del mondo ed è possibile visitarla.
Presso la Ahacijev trg, dove oggi si trova un pozzo barocco, all’inizio del XVI secolo a 42 metri di profondità, fu scoperta la ricchezza del mercurio.
Ma Idrija è conosciuta anche a livello culinario, la pietanza più caratteristica della cucina locale sono gli žlikrofi, una specie di ravioli o gnocchi farciti con un ripieno di patate, pancetta ed erbe, veramente ottimi.
Grotte di Postumia
L’ultima tappa del viaggio, prima del rientro in Italia, sono le Grotte di Postumia, senza dubbio la meta più affascinante dell’intera vacanza.
La visita è obbligatoriamente guidata, in quanto solo una piccola parte delle grotte è visitabile. Un primo tratto è su un trenino (circa 2 Km) che giunge fino alle prime sale che saranno visitabili a piedi (da qui l’itinerario si sviluppa per circa 1 Km). Infine nuovamente il trenino per l’uscita.
La temperatura in questo luogo si aggira attorno ai 10° C, pertanto nei mesi estivi è consigliato coprirsi bene (sono comunque disponibili dei pullover e felpe acquistabili nei negozi di merchandising prima di entrare).
Lasciamo la Slovenia alla volta dell’Italia senza neanche renderci conto di aver passato il confine geopolitico, infatti al ritorno in auto non dobbiamo fermarci alla dogana come invece è capitato all’andata sul Flixbus (con i consueti controlli dei documenti).
Prima di fare tappa a Trieste, dove soggiorneremo per l’ultima notte della nostra vacanza, decidiamo di visitare Muggia un piccolo borgo medievale che giace su un promontorio con tipico paesaggio collinare digradante verso il golfo di Trieste.
Visitato rapidamente il paese, raggiungiamo infine a Trieste, qui soggiorneremo presso Area39.
Area39 si trova in una zona non molto distante dai principali punti di interesse, raggiungibili a piedi o con i bus che fermano proprio sotto l’appartamento. Diego, il titolare della struttura, ai suoi ospiti dà molte informazioni sui principali luoghi d interesse in città e fuori e tutti i modi per raggiungerli. E’ una persona molto ospitale e cordiale, tiene a far stare i propri ospiti come a casa propria. La camera è di ottime dimensioni, oltre ai 2 letti era presente un piccolo divano e tavolino con caramelle e bottiglia d’acqua offerti agli ospiti. Bagno di dimensioni discrete e dotato di tutte le comodità (bidet). L’accesso alla struttura e alla propria camera è consentito attraverso codice personale che viene fornito dal proprietario. Struttura molto pulita; la colazione è formidabile.
Una passeggiata nel centro di Trieste all’imbrunire è l’ideale per apprezzare tra le altre cose la nota Piazza Unità d’Italia che, illuminata di sera, la rende particolarmente suggestiva.
A Trieste non può certo mancare di entrare in uno degli antichi caffè cittadini, come il Caffè San Marco (1914).
Il suo interno è raffinato, ricco di mobili, marmi, stucchi e decorato in modo semplicemente meraviglioso, da sempre frequentato da artisti e intellettuali. Durante la Prima Guerra Mondiale funzionava anche come laboratorio di produzione di passaporti falsi per permettere la fuga in Italia di patrioti antiaustriaci.
Trieste
L’ultimo giorno della vacanza lo spendiamo per visitare meglio il capoluogo Friulano, spingendoci fino al rinomato Castello di Miramare, castello del XIX secolo commissionato dall’arciduca d’Austria, parco con piante rare e viste panoramiche.
Al ritorno decidiamo di visitare anche l’imponente struttura del Faro della Vittoria, ahi noi trovato chiuso (nonostante fosse metà pomeriggio), pertanto non siamo riusciti a salirvi in cima, l’accesso è gratuito e consentito per un numero massimo di 15 persone accompagnate da un addetto.
Questo bellissimo monumento della prima guerra mondiale è rivestito di pietra carsica ed istriana ed è dedicato a tutti i marinai. Al primo piano presenta i progetti del faro ed altre foto d’epoca. Una volta arrivati in cima potrete abbracciare Trieste a 360°.
La vacanza è ormai conclusa e ci avviamo pertanto a lasciare l’auto ed apprestarci al rientro a Milano in treno. Lasciamo dietro di noi senz’altro molti ricordi positivi, luoghi e persone che ci hanno lasciato gradevoli ricordi, che vorremo un giorno rivivere magari per completare qua e là quelle visite veloci o piccole rinunce, imposte talvolta dai tempi stretti dell’itinerario.