Salonicco e Macedonia Greca

Vacanza estiva in Grecia

by Albore Simone Marino

Visita di Salonicco

Facciamo colazione da Hatzis che dal 1908 delizia con le sue squisitezze i palati degli abitanti.

Si tratta di una delle più antiche pasticcerie in città, con un ambiente elegante e raffinato dove si viene letteralmente coccolati, finita la lauta colazione, muniti di cartina con evidenziati i principali monumenti iniziamo la nostra vacanza e ci dirigiamo ai vicini mercati di Bezesteni, Kapani e Modiano che si districano uno vicino all’altro.

Città bassa

Il Bezesteni (XV sec.) è l’antico mercato tessile, una costruzione quadrata caratterizzata da sei cupole e costituisce uno dei più significativi monumenti ottomani della città.

Il Kapani, il cui nome ufficiale è mercato “Vlali”, è un vero e proprio mercato perenne a cielo aperto, i negozi sono raggruppati per genere quindi zona di carne, pesce, verdure, formaggi, salumi, spezie ed abbigliamento… si può trovare veramente di tutto e a prezzi modici.

Il Modiano (1922) è uno dei mercati più tradizionali di Salonicco, deve il nome all’architetto Eli Modiano che lo ha progettato. Si tratta di un edificio a forma di croce che si trova tra la Vasileos Irakliou e la Egnatia. Qui vi si trovano oltre le bancarelle, anche taverne e locali dove poter mangiare. Gran parte del tetto del palazzo è fatto di vetro e l’architettura, anche se abbastanza semplice, è interessante in quanto assomiglia ad alcuni market orientali.

Finito il giro tra le bancarelle procediamo sul lungomare in direzione del porto, dove si può vedere in lontananza la Torre Bianca. La zona portuale è il punto di ritrovo dei giovani, di sera i bar situati nei vecchi padiglioni portuali si riempiono, così come la banchina. Nell’area sono presenti anche il Museo del Film, Museo della Fotografia ed il Centro per l’Arte Contemporanea.

Poco distante dal porto si trova il quartiere della Ladadika, molto caratteristico e la sera si trasforma nel fulcro della movida, i locali e i ristoranti si riempiono e l’illuminazione crea una bella atmosfera.

Cartina sempre alla mano ed andiamo verso la Torre Bianca, passando da Piazza Aristotele, il vero centro nevralgico cittadino.

Torre Bianca

Torre Bianca

La Torre Bianca (XV sec.), il simbolo della città, svetta in tutta la sua bellezza nel lungomare di Salonicco.
Costruita laddove un tempo esisteva un’antica torre bizantina, fu usata come prigione e luogo di tortura, le pareti della torre erano totalmente imbrattate di sangue che un prigioniero condannato all’ergastolo imbiancò l’intero edificio in cambio della propria libertà, da questo fatto deve il suo nome. Fece parte della cinta muraria fino al 1866 quando queste furono abbattute.
La struttura è alta 30 metri, dalla sua cima è possibile avere una visione a 360° della città. Al suo interno ospita una mostra permanente suddivisa su 6 piani, dedicata alla storia di Salonicco.

Sul lungomare di Salonicco, poco distante dalla Torre Bianca, si erge fiera la statua di Alessandro il Grande a cavallo, altro simbolo della città.

Statua di Alessandro il Grande

Statua di Alessandro il Grande a cavallo

Ci dirigiamo verso La Rotunda imbattendoci prima nell’Arco di Galerio (III sec.), l’Imperatore Romano la commissionò per celebrare la vittoria sui Persiani, le due colonne che compongono l’arco sono finemente decorate e rappresentano le imprese dell’Imperatore.

La Rotunda

La Rotunda

Quasi accanto, a poche centinaia di metri si trova La Rotunda (IV sec.), si tratta di una costruzione circolare con un diametro di 25 metri e coronata da una cupola che si eleva a 30 metri dal suolo. Si pensa fu costruito dai romani come mausoleo per l’Imperatore Galerio, ma non venne mai utilizzato a tale scopo. Nel corso dei secoli ebbe diverse funzioni, nel periodo bizantino venne trasformata nella chiesa di S. Giorgio, durante l’occupazione turca vennero distrutti quasi tutti i mosaici che la decoravano e fu convertita a moschea.

Come molti monumenti di Salonicco, è inserita nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.
La struttura è interamente in fase di restauro ma è comunque possibile visitarla anche internamente, da notare gli affreschi che decorano l’arcata dell’altare centrale e quelli della cupola.

Chiesa di Agios Panteleimon

Chiesa di Agios Panteleimon

Nella via di fronte alla Rotunda, si scorge in lontananza la piccola Chiesa di Agios Panteleimon (XIII sec. circa), chiesa bizantina che presenta una pianta a croce con una cupola sostenuta da quattro colonne, purtroppo rimane molto poco degli affreschi originari , la gran parte dei quali furono distrutti quando la chiesa fu trasformata in moschea nel 1548.
Resti ottomani includono la base del minareto e una fontana di marmo. E’ anch’essa inserita nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.

Proseguendo lungo la via si raggiunge la Panagia Acheropoietos (V sec.), chiesa paleocristiana con ampia navata centrale e due laterali più piccole, ha abside semicircolare e tetto in legno. La testimonianza di alcuni scavi, hanno confermato che il tempio fu costruito sul luogo delle terme romane di Salonicco. Subito dopo la presa della città da parte del sultano Maometto II nel 1430, il tempio fu mutato in moschea. In epoca ottomana era noto come Moschea vecchia. Anch’essa fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.

Basilica di Agia Sofia

Basilica di Agia Sofia

Dalla Panagia Acheropoietos, percorrendo circa 300 metri di strada, si arriva alla Basilica di Agia Sofia (VII-VIII sec.), si tratta di uno dei monumenti Cristiani più importanti al mondo. La Basilica sorge sul luogo delle rovine di una chiesa cristiana distrutta dal terremoto del 620. Durante il periodo bizantino fu la Cattedrale cattolica e in epoca ottomana venne convertita in moschea, fu poi riconsacrata al culto ortodosso dopo la liberazione del 1912. I mosaici più antichi risalgono al periodo della lotta iconoclastica come la grande croce che adorna l’abside. I mosaici della cupola raffigurano il tema dell’Assunzione e sono della fine del IX secolo, vengono considerati un capolavoro del cosiddetto periodo del rinascimento dell’arte bizantina. La Basilica di Santa Sofia è iscritta nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità dell’UNESCO.

Chiesa di Aghios Demetrios

Chiesa di Aghios Demetrios

Cartina in mano, con una bella camminata andiamo a visitare la Chiesa di Aghios Demetrios (V sec.), la chiesa più grande che esiste in Grecia e dedicata al patrono della città. E’ una basilica a cinque navate ed al suo interno è magnificamente decorata con mosaici ed affreschi. Al suo interno sono conservati in un reliquiario d’argento i resti del Santo.
Anch’essa come molti luoghi di culto, dopo la conquista ottomana fu trasformata in moschea e riconvertita a chiesa dopo la fine del dominio ottomano nel 1912.
Anche la Chiesa di San Demetrio fa parte della lunga lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità dell’UNESCO.

Tutte le chiese hanno ingresso gratuito, si raccomanda un abbigliamento adeguato per visitare i luoghi di culto.
Se non indicato, è preferibile chiedere se è possibile fare foto e/o video nei luoghi di culto.


Curiosità

La storia della Modiano si inserisce in una lunga tradizione triestina nella cartografia. Era il 1759 quando nel nome di Maria Teresa d’Austria fu concesso a Rafael Marsiglio, da poco giunto in città, il monopolio per la produzione di carte da gioco in tutto il litorale adriatico. Diversi furono coloro che seguirono il suo esempio tra i quali anche Saul David Modiano, nato a Salonicco in una famiglia di commercianti e approdato a Trieste nel 1868 con lo scopo di sviluppare il traffico commerciale con l’Oriente. Considerata la forte richiesta di cartine da sigarette in Italia decide di avviare una nuova attività industriale nella città giuliana in questo ramo, comincia così la produzione e commercializzazione della linea di cartine con diversi marchi, tra i quali il “CLUB”.

La notorietà della Modiano cresce in tutto il mondo, dai Balcani al Giappone, dall’America Latina ai mari della Sonda.

Fonte: www.modiano.it


Panagia Chalkeon

Panagia Chalkeon

Mi dirigo alla centralissima e lunga Piazza Aristotele ed il vicino parco, al cui intero vi è la Panagia Chalkeon (XI sec.) il suo nome significa “la Vergine dei fabbri”, deriva dalla sua vicinanza alla zona tradizionalmente occupata dalle botteghe dei fabbri. Presenta una classica forma croce greca inscritta con quattro colonne e tre cupole. L’intero edificio è costruito in mattoni, da qui il soprannome popolare di “Chiesa Rossa”. L’esterno è animata da una serie di archi e pilastri, all’interno conserva decorazioni in marmo scolpito ed affreschi del XI e XIV secolo. Durante la dominazione ottomana fu convertita in moschea con il nome “Moschea dei Calderai” che ribadiva la denominazione di epoca bizantina. Dopo la liberazione fu restituita al culto ortodosso e furono rimosse le addizioni realizzate in epoca ottomana.

Foro Romano

Foro Romano

In fondo al parco vi sono i ritrovamenti delle rovine dell’antico Foro Romano, le antiche attività commerciali della Macedonia, avviate nel III secolo a.C., proseguirono sotto i romani, quando l’area brulicava di esercizi pubblici, servizi e botteghe. Il sito comprende i resti dei quartieri commerciali e frammenti di mosaici sui pavimenti.

Città alta, l’antica Acropoli

Percorriamo il lungo viale che dalla Fiera di Salonicco costeggia le mura Est (IV sec.), il cimitero ortodosso e quello armeno. Si arriva alla Trigonion Tower (XVI sec.) o Torre della Catena, che insieme alle mura e la Torre Bianca costituivano le armi difensive della città. Dalle sue terrazze si gode un panorama mozzafiato della città e del Golfo di Salonicco, nelle giornate terse è possibile vedere anche il Monte Olimpo.

Trigonion Tower

Trigonion Tower

La vicina Anna Palaeologus Gate (XIV sec.) conduce all’Eptapyrgio che visiteremo nei giorni successivi. Proseguendo il tratto delle mura si giunge alla Great Gate, le mura bizantine che dividono l’Acropoli dalla città alta ed il vicino Monastero di Vlatadon (XIV sec.).

Monastero di Vlatadon

Monastero di Vlatadon

Il Monastero, è situato ad un’altitudine di 130 metri dalla quale si gode di una splendida vista panoramica di Salonicco.
Dedicato alla Trasfigurazione di Cristo, è conosciuto per l’Istituto Patriarcale di Studi Patristici che è stato istituito nel 1965 e costituisce un Istituto Teologico Scientifico del Patriarcato ecumenico con un’importante biblioteca. Nella sua sacrestia sono custodite alcune reliquie dei santi, mentre in teche distinte sono conservati tre pezzi di vetro del Sacro calice dell’Ultima Cena.
All’interno del Monastero c’è uno splendido giardino popolato di animali, tra cui si distinguono i pavoni. All’interno del comprensorio vi è un piccolo museo oltre a un negozio di articoli religiosi.

Tutti i monumenti sopra descritti sono inseriti nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità dell’UNESCO.

Dal Monastero di Vlatadon ci addentriamo nella città alta (Ano Poli), giungiamo alla Chiesa di Hosios David (V sec.) in epoca bizantina ha funzionato come chiesa principale del Monastero Latomos. Al suo interno un magnifico mosaico ricoperto di intonaco durante la dominazione ottomana e rinvenuto soltanto nel 1912.
Il Mosaico del catino absidale raffigura l’Ascensione con Cristo giovane, le bellissime pareti affrescate e ben conservate raffigurano la Natività e il Battesimo di Cristo, sono risalenti alla metà del XII sec..

Chiesa di Santa Caterina

Chiesa di Santa Caterina

Ci dirigiamo verso le mura nord e la Chiesa di Santa Caterina (XIV sec.), al cui interno si trovano importanti affreschi, mosaici e splendide icone. Camminiamo verso la Chiesa dei Santi Apostoli (XIV sec.), costruita originariamente come chiesa principale di un monastero probabilmente dedicata alla Vergine, come testimoniato da alcuni affreschi. Il nome attuale le deriva dalla credenza popolare che la chiesa fosse sormontata da dodici cupole simboleggianti gli Apostoli.

La chiesa presenta una pianta a croce greca inscritta con deambulatorio, cupola centrale su quattro colonne. L’esterno è formato da archi e decorazioni geometriche in mattoni.

Chiesa dei Santi Apostoli

Chiesa dei Santi Apostoli

Tour della città in bus

l’ultimo giorno di vacanza per il mio amico Roby, decidiamo di fare un tour turistico della città in bus, senza prendere il classico “Double deck hop-on/hop-off”, ma un bus di linea, la “Cultural route” della linea 50.
Il biglietto lo si fa direttamente sul bus, il percorso dura circa 1h ed è suddiviso in 16 fermate, come negli hop-on/hop-off è possibile scendere per visitare i luoghi d’interesse dell’area, l’unico problema è che passando il bus ogni ora occorre rifare il biglietto ogni volta.

Il bus della linea 50 fa capolinea nelle immediate vicinanze della Torre Bianca, di seguito le fermate più importanti:

III fermata – “Church of Agia Sofia”: Chiesa di Santa Sofia
IV fermata – “Aristotelous Square”: Piazza Aristotele
VII fermata – “Church of Agios Dimitrios”: Chiesa di San Demetrio
XI fermata – “Trigonio Tower – Agioi Anargyroi”: Antiche mura bizantine ed Eptapyrgio
XII fermata – “Moni Vlatadon – Platanos”: Monastero Moni Vlatadon
XV fermata – “Rotonda – University”: La Rotunda ed Arco di Galerio

Eptapyrgio

Eptapyrgio

Noi abbiamo visto la maggior parte delle cose segnate nel tour nei giorni scorsi, ma abbiamo tralasciando solo alcune cose come l’Eptapyrgio o Fortezza delle 7 Torri. Posizionata a 200 metri di altezza, è il punto più alto della città e si gode di un bellissimo panorama del Golfo di Salonicco. La Fortezza, usata come prigione fino al 1989, ora è divenuta centro culturale. Purtroppo non è possibile salire sulle torri in quanto l’intera struttura è interessata da interventi di restauro.

Potrebbe piacerti anche

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.