Kathmandu è una metropoli piena di gente, auto, camion, motorini e via dicendo, il traffico in città è presente praticamente tutte le ore del giorno e i livelli di inquinamento atmosferico e di polvere nell’aria è elevatissimo, proprio per questo si notano per strada molte persone che indossano le mascherine.
Anche a Kathmandu, per poter accedere alla Durbar Square bisogna pagare 1000 NPR (circa €7,90), oppure, per avere un accesso per l’intera durata del soggiorno, basta recarsi all’ufficio della Città Metropolitana e farsi rilasciare un pass gratuito (bisogna avere passaporto e una fototessera).
La Durbar Square di Kathmandu è situata al centro della città antica, con un complesso di bellissimi templi e santuari, sia hindù che buddisti, la maggior parte dei quali costruiti in stile Pagoda e impreziositi da esterni finemente intagliati, costruiti tra il XII-XVIII secolo.
È proprio qui che i Re del Nepal sono stati incoronati, fino agli inizi del XX secolo la Durbar Square era la residenza del Sovrano del Nepal.
Durante il terremoto del 25 Aprile 2015, la zona sud della Durbar Square di Kathmandu ha subito molti danni come il Vecchio Palazzo, tuttavia la zona settentrionale rimane in gran parte intatta.
L’area di Durbar Square è in realtà costituita da 2 sotto-aree, il complesso esterno, rinomato per numerosi templi interessanti, e il complesso interno che comprende la vecchia area del Palazzo Reale, incluso nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO insieme ad altre 6 zone monumentali della Valle di Kathmandu.
Il fascino mistico della Durbar Square di Kathmandu attira i visitatori da ogni parte del mondo, per trascorrere ore a fantasticare sulla zona. La piazza è immensa e ha dozzine di templi, case e palazzi, purtroppo anche qui si vedono ancora chiaramente i segni del devastante terremoto del 2015 di Magnitudo 7.9 che ha distrutto un sacco di storia e ucciso centinaia di persone, ma molti edifici sono in fase di recupero o sono già stati messi in sicurezza.
Tra gli edifici maggiormente colpiti c’è il Gaddi Baithak (1908), un edificio in stile neoclassico da cui un tempo i Sovrani del Nepal governavano e stabilivano gli affari del Paese, serviva anche come luogo in cui importanti ospiti stranieri (come gli ambasciatori), venivano accolti dal Re. La facciata dell’edificio presenta un chiaro stile europeo e in alcuni dettagli si possono notare riferimenti al Regno Unito.
Fondi Americani hanno finanziato il recupero dell’edificio.
Poco distante si trova la Kumari-ghar (1757), è la casa della “Kumari” (o casa della dea vivente) che è considerata un’incarnazione della dea Taleju.
Il Kumari Ghar è un edificio a tre piani in mattoni riccamente decorato con rilievi in legno intagliato di divinità e simboli. I turisti possono entrare nel cortile, dove ci sono bellissimi rilievi sopra le porte, sui pilastri e intorno alle finestre, le foto sono permesse nel cortile ma è severamente vietato fotografare la Kumari.
La selezione per diventare Kumari
Il processo di selezione per trovare la Kumari, consiste nello scegliere tra le bambine che non abbiano meno di 4 delle caste buddiste delle famiglie Newar, gli Sakya residenti a Kathmandu (la stessa cui apparteneva il Buddha), in qualunque momento dallo svezzamento alla pubertà. I sacerdoti si incontrano con centinaia di bambine, approvando solo coloro che hanno 32 segni di divinità di buon auspicio (principalmente per la perfezione naturale e le caratteristiche simbolicamente significative), tra le quali la bellezza, la pelle chiara e profumata e la dentatura perfetta.
Il piccolo gruppo di aspiranti dee viene quindi collocato in una stanza buia con teste di bufalo appena tagliate e uomini che ballano indossando maschere demoniache. Questo è certamente terrificante per le bambine, ma la dea non si spaventerebbe, quindi colei che non mostra paura è probabilmente l’incarnazione di Taleju.
Così scoperta, la Kumari si trasferisce nel Kumari Ghar ed è adorata come una dea vivente. I suoi bisogni e quelli dei suoi assistenti sono pagati in pieno dal Governo nepalese e trascorre la maggior parte del tempo a studiare e ad eseguire riti religiosi.
Lascia solo il tempio alcune volte all’anno durante le feste e i suoi piedi non devono mai toccare terra.
La Kumari appare in una delle finestre del primo piano, al mattino e nel tardo pomeriggio.
Il regno di Kumari finisce quando ha le mestruazioni o sanguina per qualsiasi altra ragione, incluso solo un piccolo graffio, in questo modo ritorna allo stato mortale e inizia la ricerca della sua sostituta.
Le viene data una modesta pensione statale, ma può trovare difficile sposarsi, la tradizione vuole che un uomo che sposa una ex Kumari morirà in breve tempo.
Il festival più importante per Kumari è Indra Jaatra, una celebrazione del raccolto che si tiene tra Agosto e Settembre.
Secondo la leggenda il Sovrano Jayaprakash Malla, stava giocando a Tripassa (un gioco con i dadi), insieme alla dea Taleju, a seguito delle numerose visite della divinità il Re inizia a percepire la sua bellezza, e trovandola infinitamente più bella della sua sposa, ha pensieri impuri.
La dea accettò di giocare a dadi con il Sovrano, a patto che non venisse toccata, ma con un piccolo stratagemma, il re sfiorò la dea Taleju, a questo punto la divinità se ne andò.
Dopo giorni senza vederla, il Sovrano disperato la invoca, a quel punto Taleju si ripresenta e dice al Sovrano che se vorrà rivederla, non sarà nelle sembianze di una donna ma solo in quelle di una bambina di una delle caste più basse e con determinate caratteristiche, il Re avrebbe dovuto comunque riservarle l’omaggio dovuto ad una divinità.
Altro significativo edificio è lo Shiva-Parvati Temple, uno dei tanti templi hindù di Kathmandu dedicati a Shiva e Parvati. E’ costruito su una piattaforma di mattoni a tre gradini.
Shiva, è la divinità della distruzione e del ringiovanimento, mentre Parvati, seconda consorte di Shiva, è considerata la Dea suprema. Le due figure di legno, Mahadev e Parvati, guardando dalla finestra centrale aperta al primo piano, quando questa coppia è raffigurata insieme, entrambi hanno forme benevoli.
Altri edifici degni di nota nella piazza sono il Jagannath Temple (1563), l’edificio più antico della Durbar Square e ampiamente conosciuto per gli abbellimenti erotici scolpiti sui montanti del tetto. Il tempio è costituito da una struttura a due piani e una piattaforma a tre livelli.
Prima dell’ingresso nel Palazzo Reale, si scorge la Hanuman Statue, la figura inginocchiata della divinità indù che è sempre raffigurata sotto forma di scimmia, Hanuman è coperto con un panno rosso e riparata da un tendaggio. A destra della statua c’è la porta principale dorata dell’Hanuman Dhoka Palace, sorvegliata da un paio di leoni di pietra cavalcati da Shiva e Parvati. Sulla sinistra vi è la scultura in pietra di Narasimha (mezzo uomo, mezzo leone incarnazione di Vishnu), ritratto mentre divora un demone.
All’interno del Palazzo Reale vi si trovano diversi cortili, come il Nasal Chok che prende il nome dall’immagine della danza di Shiva situata sul lato est della piazza. Sul lato sud del cortile, si erge la Torre Basantapur di 9 piani.
Il Mul Chok, dedicato a Taleju Bhawani, è un cortile con edifici a 2 piani tutt’intorno che sono luoghi esclusivi per i riti religiosi, mentre il Mohan Chok, era il cortile residenziale dei Re Malla.
Proseguendo la visita della Durbar Square, tra i vari templi vi si trovano anche il Taleju Temple, l’Indrapur Temple e Vishnu Temple.
Il Taleju Temple (1564) dedicato alla divinità reale dei Sovrani Malla. Il tempio si erge per circa 37 metri di altezza, appoggiato su un “patio” di due piani. I suoi tre tetti svettano sopra il resto del complesso di Durbar Square.
Poco distante vi è la Kal Bhairav, questa enorme immagine di pietra di Bhairav rappresenta la divinità Shiva nella sua manifestazione distruttiva. Questo è il Bhairav più famoso ed è stato usato dal come luogo in cui le persone giurano di dire la verità.
Proseguendo la passeggiata nel quartiere Thamel, si giunge al Shree Ghah Gumba e la Kaathe Swyambhu Shee, effettivamente non è molto facile individuarli, ma vale la pena visitarli.
All’interno del Tempio Buddista Shree Ghah Gumba, ha una magnifica architettura che ricorda molto lo stile cinese, in una sala separata si trova una gigantesca ruota di preghiera (mulino di preghiera) e quando la si gira, si raccolgono molti punti karma!
La Kaathe Swayambhu Shee è la versione in miniatura della famosa Stupa di Bodnath.
Finita la giornata tra Patan e una piccola parte di Kathmandu, torno in hotel per rilassarmi.
Stupa
Una Stupa è un monumento spirituale buddhista la cui funzione principale è quella di conservare reliquie.
Su ogni lato della Stupa sono presenti due grandi occhi che rappresentano la conoscenza e la compassione, al di sopra di essi, vi è una struttura simile a un alveare con 13 livelli che rappresentano gli stadi di elevazione per raggiungere il Nirvana.
Le ruote di preghiera alla base della Stupa posseggono al loro interno dei mantra e a sua volta sono incise le parole “om mani padme hum” che i pellegrini fanno ruotare in senso orario per spandere le preghiere.