Cingoli, il terrazzo delle Marche
Lascio la Provincia di Ancona per entrare in quella di Macerata, in circa 40 minuti raggiungo Cingoli, il terrazzo delle Marche.
Adagiata tra le colline maceratesi, Cingoli è per eccellenza il “Balcone delle Marche“.
Una grande terrazza permette di godere della vista di gran parte del territorio marchigiano, con la cornice naturale del Mar Adriatico e del Monte Nero.
Accedo al borgo da Porta Piana (1835), costruita in onore di Papa Pio VIII, che sostituì l’anticaPorta Montana che si apriva tra due torrioni di epoca medioevale.
Nelle viccinanze si trova la Chiesa di San Nicolò (XIII sec.), la cui facciata è stata riadattata nel XVI secolo.
Presenta un interno in stile romanico-gotico, purtroppo non è visitabile.
A pochi metri di distanza dalla terrazza del “Balcone delle Marche”, si trova la Chiesa di San Francesco (XIII sec.), il più antico tempio francescano di Cingoli, chiusa purtroppo dal terremoto del 1997.
Proseguo poi verso Palazzo Comunale, edificio realizzato da un insieme di corpi edificati in epoche diversetra il XIII e XVII secolo.
Il porticato ospita il Museo Archeologico Statale istituito nel 1973.
Percorro i vicoli del borgo e mi trovo nel Cassero (XIV sec.), fortezza comunale costruita a presidio della libertà comunale con i materiali delle dimore delle famiglie patrizie che insorsero contro la municipalità nel 1304.
Proseguo e raggiungo la grande piazza dell’incompiuta Cattedrale di Santa Maria Assunta (XVII sec.), eretta sul luogo dell’antica Chiesa di S. Salvatore, di cui ne conserva il portale nella parete sinistra.
Al suo interno spicca i monumento sepolcrale di Papa Pio VIII.
Cammino fino alla Chiesa del Santo Spirito (XIV sec.), ha visto diverse riadattamenti nel corso dei secoli, la forma attuale risale al XVIII secolo.
L’interno ad aula unica a profilo ellittico, è decorato con stucchi d’oro zecchino, le tele degli altari sono conservate nella Pinacoteca Comunale.
Nell’uscire dal borgo, trovo la piccola ma graziosa Chiesa di San Girolamo (XIV sec.), la cui facciata risale al 1902, rifatta in stile tardo romanico.
Della struttura originaria è rimasta la formella in pietra posta sopra il portale.
Fuori dalla cinta muraria si trova il Santuario di Santa Sperandia (XVI sec.), che subì numerosi e radicali cambiamenti nei secoli.
L’interno risulta in stile barocco e conserva il corpo di Santa Sperandia, monaca benedettina nativa di Gubbio e morta a Cingoli nel 1276.
Infine visito la Chiesa di San Esuperanzio (XIII sec.), il più importante monumento religioso di Cingoli.
Costruita in stile romanico-gotico con blocchi regolari di pietra, nella lunetta del portale è raffigurato S. Esuperanzio in abiti pontificali affiancato da due angeli.
L’interno, a pianta rettangolare ad una sola navata, è molto semplie e presenta parte di pareti affrescate.
Terminato la visita di Cingoli, mi sposto di qualche chilometro, direzione Lago di Castreccioni.
Il Lago di Castreccioni (o Lago di Cingoli) è il più bacino artificiale più grande delle Marche e del Centro Italia.
E’ meta di rotte migratorie di molti uccelli acquatici, è sito d’interesse comunitario ed “Oasi Provinciale di Protezione Faunistica“.
E’ possibile effettuare escursioni a piedi e in mountain bike lungo numerosi percorsi naturalistici che offrono anche bellissimi scorci panoramici.
Si precisa che strutture, aziende e/o enti pubblici citati non hanno corrisposto alcun compenso, bene materiale e/o altro in cambio di questo articolo.
Scopri di più da Viaggiamocela Travel blog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.