Osimo e l’ipogeo
Osimo è una città situata in posizione strategica a pochi Km dal mare e dalla splendida Riviera del Conero, ricca di arte e storia.
La prima cosa che visito è il Santuario-Basilica di San Giuseppe da Cupertino (XIII-XVIII sec.), dedicata al Santo Patrono di Osimo, protettore di studenti ed aviatori.
Molte sono infatti le tesi di laurea e libretti universitari lasciati dagli studenti come ex voto, in testimonianze della devozione.
Nel Santuario di San Giuseppe da Copertino è possibile visitare la cripta con le spoglie del Santo custodite in un prezioso sarcofago.
Interessante anche il Museo di San Giuseppe da Cupertino dove è possibile visionare alcuni oggetti appartenuti al Santo e vedere le stanze in cui ha vissuto gli ultimi anni della sua vita, dal 1657 al 1669.
Proseguo la passeggiata e mi imbatto in Palazzo Campana (XVIII sec.), antica residenza del Marchese Federico Campana e sede “Nobil Collegio maschile e del Seminario vescovile” nel 1715.
Divenuto di grande fama in pochi anni, annovera importanti docenti di cui letterati e poeti, tra gli studenti spiccano personalità future politiche, culturali e del clero, come Papa Leone XII, Papa Pio VIII e Aurelio Saffi.
Oggi è sede della Biblioteca, dell’Archivio storico e il Museo civico.
Passeggio poi fino al Teatro la Nuova Fenice (XIX sec.), costruito in stile neoclassico sulle rovine di un precedente edificio teatrale.
L’interno, a ferro di cavallo, è caratterizzato da decorazioni artistiche ottocentesche e si sviluppa su tre ordini di palchi più il loggione, per un totale di 444 posti.
Il palcoscenico è caratterizzato dal bel sipario storico, dipinto dallo scenografo Alfonso Goldini.
Torno nella piazza principale dove si trova l’elegante Palazzo Municipale (XVI – XVII sec.) affiancato dalla duecentesca Torre Civica.
Nell’atrio dell’ingresso e nell’adiacente cortile è ospitato dalla metà del 1700 il Lapidario comunale che comprende 12 statue acefale e lapidi romane provenienti dal foro di Auximum.
L’appellativo di “Senza Testa” dato ai cittadini osimani deriva proprio da queste 12 statue marmoree.
Secondo una leggenda sarebbero state mutilate perché si pensava che al loro interno fossero nascosti gioielli e oro.
Secondo altre teorie l’episodio risalirebbe al periodo della guerra tra Guelfi e Ghibellini: qualcuno volle tagliare le teste in segno di sfregio dopo la conquista di Osimo, che comunque tornò in breve tempo sotto lo Stato pontificio.
(Fonte: Sito Anconatoday)
Il pomeriggio lo dedico a visitare le misteriose grotte sotterranee di Osimo, accompagnati da guide esperte, che in circa 45 minuti danno la possibilità di scoprire usanze e antichi simboli di coloro che vivevano questi luoghi.
La fitta rete delle grotte di Osimo, che si estende per circa 9 Km, è formato da circa 90 gallerie, nicchie e cunicoli che collega diversi palazzi principali della città, come Palazzo Campana, Palazzo Riccioni, Palazzo Simonetti e Palazzo Gallo.
Sulle pareti delle grotte si possono vedere alcune simbologie religiose e anche simboli legati alla presenza dei Cavalieri Templari.
Le grotte infatti erano state realizzate e utilizzate dai Cavalieri di Malta e dai Templari per svolgere le iniziazioni dell’ordine.
Dopo la visita interessante delle grotte di Osimo, mi sposto di pochi metri per vedere la Fonte Magna (I sec. a.C.), un antico ninfeo romano principale sorgiva della zona.
Visito poi la Chiesa di San Giovanni Battista (XII sec.), adiacente alla Cattedrale di San Leopardo, oggi chiamata Battistero in quanto conserva all’interno una pregevole fonte battesimale bronzea del XVII secolo.
Affascinante anche il suo soffitto ligneo a cassettoni diviso in 3 settori, che illustra episodi della Bibbia.
Mi sposto di qualche passo per accedere alla Cattedrale di San Leopardo (VIII sec.) tipico esempio di stile gotico-romanico e più volte rimaneggiato.
Il grande interno a 3 navate, ospita la cripta che custodisce i sarcofagi con le reliquie dei Santi Martiri e Vescovi osimani.
Infine visito l’interessante Chiesa di San Marco (XIV sec.), a navata unica con interno barocco, custodisce una pala d’altare raffigurante la Madonna del Rosario opera del Guercino.
Da Osimo mi sposto a Cingoli, il terrazzo delle Marche.
Si ringrazia la Dott.ssa Lucia Rocchi e tutto lo staff dello IAT di Osimo per la disponibilità e la cordialità a me riservata.
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