Val Camonica
Parto di buon’ora subito dopo colazione alla volta di Breno, Comune della Val Camonica.
Breno è di piccole dimensione ma ha interessanti punti d’interesse storico-culturali.
Merita una visita il Castello di Breno (XII sec.) che si erge sulla cima di un colle, un complesso di costruzioni edificate in diversi secoli per scopi differenti.
Venne edificato in una posizione strategica che permetteva di dominare tutta la Val Camonica, oggi la sua posizione offre ai visitatori una straordinaria vista panoramica.
Nel complesso del castello si trovano i resti della chiesetta medievale dedicata a San Michele, il più antico monumento rinvenuto a Breno. All’interno del castello si trova anche un bar-ristorante dove è possibile fermarsi.
Tornando verso il centro del paese, consiglio di visitare la Chiesa di Sant’Antonio (XIV sec.), ora sconsacrata e dal 1910 Monumento Nazionale.
Presenta architettura neogotica e interno a navata unica con due volte a croce, sulle sulle tre pareti del presbiterio sono presenti affreschi con temi sacri attribuiti al “Romanino” (Girolamo Romani).
A circa 1,5 Km dal centro storico si può raggiungere la Chiesa di Santa Maria al Ponte (XVI sec.), dalla particolare facciata porticata. L’interno è a navata unica, sono presenti affreschi del XIV e XV secolo, riportati alla luce recentemente dai restauri.
Dopo aver girato per Breno, mi dirigo poi verso il Lago Moro, lago alpino balneabile incastonato tra le montagne della Val Camonica. Un’oasi di relax immersa nella natura dove potersi distendere nei prati a prendere il sole o percorrere i sentieri a piedi.
Lo specchio d’acqua ha la zona con la più alta concentrazione di biodiversità d’Europa, vi si trovano prati e boschi di Castagno, sulle sue sponde cresce la Cannuccia di Palude mentre sui pendii si trova la Felce Florida.
Tra la fauna si possono trovare Caprioli e Cervi, anfibi, rettili (Aspide, Marasso, Biacco e Natrice Tassellata) nelle sue acque pesci come Pesce Persico, Tinca, Carpa e l’Anguilla Europea.
Il Lago Moro è anche luogo di leggende, la più nota parla dell’apparizione nelle notti di luna piena, di una culla in mezzo alle acque del lago.
Dopo un po’ di relax riprendo l’auto e vado a Lovere, sulla sponda bergamasca del Lago d’Iseo, stretta fra i monti e il lago.
La cittadina è piena di turisti, tanto che non mi è stato molto facile trovare parcheggio. L’afflusso di turisti italiani e stranieri, che finalmente riprendono a fare i turisti dopo la pandemia, è un bel segnale.
Lovere, cittadina medievale annoverata da molti anni fra “I borghi più belli d’Italia“, colpisce per essere circondata da boschi e i riflessi dall’acqua del lago, conserva il centro storico ben curato tra con vicoli medievali e palazzi colorati.
Diversi i punti d’interesse presenti, tra questi il Santuario delle Sante Capitanio e Gerosa (1930), costruito in stile neogotico, dedicato a Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa. L’interno è riccamente decorato, sono stati realizzati affreschi e mosaici che raffigurano le Sante. Nelle absidi laterali sono venerate le reliquie delle Sante, a sinistra Bartolomea e a destra Vincenza. Le due religiose, patrone di Lovre, fondarono nel 1832 la congregazione delle Suore di Maria Bambina.
Si raggiunge poi la Chiesa di San Giorgio (forma attuale del XVII sec.), tra gli edifici religiosi più antichi di Lovere, anche se non è rimasto nulla della struttura originaria del XIV secolo. Nel corso dei secoli sono state fatte numerose modifiche, l’architettura interna è a tre navate in stile neoclassico. All’interno conserva opere di notevole interesse artistico.
Prima di raggiungere la Basilica rimango incuriosito dall’Ex Chiesa di San Martino (IX sec.) prima chiesa di Lovere, che a causa delle dimensoni ridotte con il passare dei secoli venne man mano abbandonata. Recenti restauri hanno permesso di recuperare parte del patrimonio artistico che si può intravedere già dalla cancellata.
Raggiungo poi la Basilica di Santa Maria in Valvendra (XV sec.), imponente edificio rinascimentale al di fuori delle mura trecentesche, per la sua costruzione fu necessario deviare il torrente Valvendra.
L’interno a tre navate,con navata centrale coperta da una volta a botte interamente affrescata con motivo a cassettoni, presenta stili dal Rinascimento al Barocco.
Il promontorio sopra Lovere permette una vista magnifica del Lago d’Iseo.
Dopo la gita a Lovere rientro in alloggio dopo la lunga ma piacevole giornata.
L’ultimo giorno di soggiorno, lungo la strada per tornare a Milano mi fermerò in Franciacorta.