FlixBus e il turismo in epoca di Covid

by Albore Simone Marino

Ha inizio con questa intervista, la piccola inchiesta che sto facendo sul “Covid e il settore del turismo“, settore che incide per il 13% del PIL.

L’azienda che ho contattato per quanto riguarda i trasporti turistici è stata FlixBus, compagnia multinazionale tedesca leader europeo dei viaggi low-cost in bus.

In FlixBus, sono stati subito disponibili e hanno accettato immediatamente l’intervista, dimostrandomi di aver creduto in questa iniziativa.

Le domande che gli ho posto sono state incentrate sulle problemariche createsi a seguito della pandemia di Covid-19; iniziative per scoraggiare il ripetersi di contagi; ma anche alcune domande sulla politica nella crisi del settore del turismo.

Di seguito trovate tutte le risposte che mi ha rilasciato FlixBus in esclusiva, buona lettura!

Come ha inciso la pandemia di Covid-19 sull’azienda?

La situazione attuale pone una sfida, in termini sia operativi che economici, a tutti gli operatori della mobilità. I flussi di passeggeri sono attualmente soggetti a variazioni, e in generale le persone stanno viaggiando molto meno. Come player della mobilità ci siamo dovuti inevitabilmente confrontare con un quadro inedito, ridefinendo le best practice alla base del nostro operato e le nostre consuetudini lavorative, adottando le misure necessarie a contrastare possibili conseguenze sul piano economico a seguito della crescente diffusione del Covid-19.

Ovviamente, il monitoraggio attento della situazione e il contatto con le autorità e le istituzioni rimangono alla base di qualsiasi decisione.

Quali iniziative/provvedimenti pensate di mettere in atto per tutelare la vostra azienda e la clientela?

La sicurezza dei passeggeri e del personale ha per noi la massima priorità, e la collaborazione con le istituzioni e le autorità competenti è prassi quotidiana in situazioni come quella attuale. Per questo motivo, la gestione del nostro servizio al momento della riapertura sarà subordinata rigorosamente alle direttive del Governo in materia di protezione della salute.

Non appena saranno definite le indicazioni da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasposti, FlixBus lavorerà insieme ai propri partner per garantire il rispetto delle misure precauzionali e la massima sicurezza a bordo.

In modo preventivo, per evitare ulteriori contagi, pensate di apportare modifiche contrattuali verso i vostri clienti come assicurazione sanitaria obbligatoria, misurazione temperatura corporea o altro prima della partenza?

Come detto sopra, le linee guida delineate dal Governo in materia di tutela della sanità a bordo dei mezzi di trasporto saranno scrupolosamente applicate alla gestione del nostro servizio. Naturalmente, nel predisporre tali misure, ci affidiamo anche ai nostri passeggeri affinché supportino il nostro impegno con un atteggiamento coscienzioso e responsabile.

Che provvedimenti si auspica vengano messi in atto dal Governo per l’indotto del turismo?

Il Governo ha già dimostrato, a più riprese, di aver colto la centralità del settore turistico per la nostra economia, e piani di rilancio come quello annunciato dal Ministro Fransceschini e noto come #ViaggioInItalia sono destinati a ricoprire un ruolo fondamentale nella ripartenza del Paese.

Ma ciò che più di ogni altra cosa ci auspichiamo ora è una strategia ben definita da parte del Governo, e, soprattutto, risorse immediate e a sostegno diretto dell’attività di cui beneficino anche le imprese della mobilità (senza trasporti il turismo non parte), molte delle quali, ci tengo a precisarlo, non percepiscono alcun contributo pubblico.

È stato fatto abbastanza da parte dello Stato o si doveva fare sicuramente di più?

C’è stato forse poco coordinamento tra Stato centrale ed enti regionali. Ora serve una strategia di lungo periodo e per questo serve assoluto coordinamento. Finora si è affrontata una fase emergenziale con misure emergenziali, ma per valutare come affronteremo la ripresa servono misure che guardino da qui ad un anno, altrimenti oggi tamponiamo una situazione di difficoltà, ma poi dopo l’estate le aziende chiudono e le famiglie saranno in difficoltà. Nel settore dei trasporti finora si è parlato di TPL, si è parlato di FS e Alitalia. E va benissimo. Ma sono tutti servizi e aziende che già godono di contributi pubblici. Serve attenzione e ascolto anche verso le aziende che operano con capitali privati e non beneficiano di soldi pubblici. Il rischio è l’azzeramento di servizi fondamentali per almeno 15 milioni di cittadini italiani.

Quando, secondo lei, si potrà dire che il Paese è ripartito e ne è uscito magari più forte di prima?

Ora come ora ci è difficile fare previsioni certe. Certo è che una collaborazione tra le imprese, fra i vari settori e all’interno degli stessi, e un supporto solido e continuativo da parte delle istituzioni contribuiranno ad accelerare il processo di rinascita in cui il Paese spera: in assenza di una cooperazione concreta, viceversa, questa ripartenza è destinata a rimanere un’utopia.

Crediamo che le criticità con cui ci stiamo confrontando contribuiranno a infonderci nuova forza, perché, mettendo in discussione consuetudini che prima credevamo incontrovertibili, ci consentiranno di abbracciare una moltitudine di prospettive nuove su cui poter rimodulare il nostro business: ogni crisi va vissuta come un’opportunità, e sta agli imprenditori coglierla. E sta allo Stato accompagnare questa ripresa con più risorse e meno burocrazia.

Pensa che anche la UE debba intervenire con misure di aiuto/supporto al settore del turismo Italiano ed europeo?

La UE è chiamata a ricoprire un ruolo estremamente delicato nella ripartenza economica. Il settore del turismo e, di conseguenza, quello dei trasporti, rappresentano in tal senso un motore di importanza inestimabile, a livello internazionale così come in Italia e nelle singole nazioni.

Sappiamo che la Commissione europea sta valutando di inserire il settore del turismo tra le priorità identificate per la ripresa economica immaginando di dare agli Stati membri linee guida che rispondano a questa priorità. I servizi di trasporto sono ovviamente dentro la “questione turismo” e a livello europeo questo sembra abbastanza chiaro. Il turismo rappresenta in Italia circa il 13% del PIL e anche in molti altri Paesi parliamo di una voce che incide in modo decisivo sulla ricchezza nazionale.

Per questo motivo auspichiamo che Bruxelles, riconoscendo l’importanza di un patrimonio culturale e paesaggistico qual è quello europeo, strategica per la rinascita economica di cui stiamo parlando, si adoperi continuativamente tenendo ben presente che il turismo è un’industria fondamentale per l’UE e che gli operatori del settore sono molteplici e tra i principali ci sono sicuramente le aziende che si occupano di trasporto.


Mi auguro che Stato, regioni e la federazione di categoria possano ben presto definire una strategia duratura, in modo da poter definire linee guida, piani di sviluppo e supporto economico per aziende private, come FlixBus e pubbliche del settore, perchè anche il turismo è il motore del Paese.

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