Tra un’Abbazia e un Castello
Ritorno all’auto per dirigermi all’Abbazia di Staffarda, situata a pochi chilometri da Saluzzo.
L’Abbazia di Santa Maria di Staffarda (XII sec.), un complesso edificato dai Monaci Cistercensi in stile romanico che comprende la chiesa, gli edifici monastici e nove cascine.
Si accede al complesso dal chiostro costruito con mattoni a vista e fulcro della vita dei monaci, per seguire il percorso guidato verso la sala capitolare con volte a crociera, la sala della foresteria, il refettorio e la loggia del mercato in stile gotico.
La chiesa molto imponente a tre navate e tre absidi, presenta un interno in stile romanico-gotico che raccoglie opere artistiche molto significative. Tra queste l’altare ligneo (1525) e un gruppo scultoreo raffigurante la Crocefissione con Maria e San Giovanni (XVI sec.).
Prima di tornare al mio alloggio ad Alba decido di visitare Asti, passando prima al Castello di Pollenzo, tra le residenze sabaude riconosciute come Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Il complesso fu voluto intorno agli anni trenta del 1800 da Re Carlo Alberto, con l’intento di creare un’impresa agricola modello, che tra il 1833 e il 1850, creò una nuova immagine neogotica e classicheggiante del borgo.
Dopo oltre un secolo di prestigi, venne lasciato sempre più a decadere fino a fine 1900, quando venne rilevato da Slow Food, che gli donò una nuova vita.
Oggi la struttura dell’Agenzia di Pollenzo ospita la sede dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, la Banca del Vino, un ristorante e un hotel 4 stelle.
L’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, fondata da Slow Food, è il primo ateneo al mondo interamente dedicato alla cultura e diffusione dell’enogastronomia.
Le cantine ottocentesche ospitano invece la Banca del Vino che ha lo scopo di costruire la memoria storica del vino italiano, un posto unico al mondo in cui sono raccolte le più significative produzioni nazionali.
La Chiesa di San Vittore (1840 circa) presenta all’interno dipinti interessanti ed un prezioso coro ligneo del ‘500 proveniente dall’Abbazia di Staffarda.
Mi dirigo poi ad Asti per visitare la città nel tardo pomeriggio.