Una giornata da dimenticare…
Giorno di rientro a Milano, lasciamo l’albergo e ci dirigiamo in stazione a prendere il treno che ci avrebbe portato in aeroporto. Arriva il treno, controlliamo la destinazione e saliamo, sentiamo che il macchinista fa due annunci in Tedesco e molte persone lasciano il treno, chiediamo informazioni ad una ragazza seduta vicino a noi, ci dice che il treno ha cambiato destinazione e che non farà fermate fino ad Essen… problema, si chiudono le porte e così siamo costretti a farci il lungo viaggio, peccato che dovremmo essere in aeroporto per le 13.30 orario di chiusura del check-in, inutile raccontare l’arrabbiatura, soprattutto perché non sono stati fatti messaggi in Inglese ma solo in Tedesco.
Arriviamo ad Essen alle 13 passate aspettiamo il primo treno per tornare indietro e scendere in aeroporto, in 5 minuti arriva fortunatamente il treno, secondo gli orari esposti in stazione dovremmo arrivare in aeroporto oltre il tempo di apertura del check-in. Finalmente arriviamo alla stazione dell’aeroporto ma dobbiamo aspettare lo Skytrain, la navetta che collega i terminal dell’aeroporto di Dusseldorf, altro tempo perso e nervosismo che aumenta. Dopo 10 minuti giungiamo all’area checkin, corriamo speranzosi che sia ancora aperto… ed è così peccato che ci dicono che abbiamo poco più di 5 minuti prima che aprano il gate! PANICO!!!
Molliamo la valigia e ci fiondiamo ai controlli di sicurezza, passato il controllo del Pasaporto, ci mandano al body scanner, ma davanti a noi c’è una ragazza che sembra non aver mai preso un aereo in vita sua, toglie ogni cosa che indossa ed oggetti di ogni tipo dal bagaglio a mano con molta calma… noi dietro che con fin troppa pazienza non dicevamo nulla. Ad un certo punto si accorge di fare coda e ci lascia passare avanti, per fortuna, passato il body scanner pensavamo che la sfortuna fosse finita… ma figurati! Mi fermano per un controllo a campione con il tampone che rileva sostanze illegali, probabilmente avranno notato il nervosismo (vorrei vedere loro dopo quello che abbiamo passato), esito ovviamente negativo.
Corriamo al gate sperando di trovarlo ancora aperto, arriviamo giusto 1 minuto prima dell’apertura, finalmente certi di arrivare a casa.